lunedì 1 ottobre 2007

La signora Giovanna


Lunedi' mattina, ore 7.15.
Amoooure!!
Amooreee!!
Tesooorooo!!
La signora Giovanna, o Franca, o Mirella, o come si chiama, e' arrivata puntuale al semaforo.
Chiede aiuto, saluta tutti i giovani che passano in auto, chiacchiera al bar con le persone che entrano e saluta tutti.
A volte e' stanca, a volte non fa su e giu' con la file che si forma al semaforo.

La signora Giovanna vive in un altro quartiere, ma viene i lunedi' e i mercoledi' a questo semaforo perche' sa che ci sono persone che sotto qualche forma la aiutano, piu' o meno regolarmente, economicamente oppure le danno retta e ascoltano le novita' sulla causa di sfratto che le pesa sulla testa. Ma tanto, una volta che la manderanno via, lei ha gia' trovato un pensionato dove andra' a stare, alla fine della vecchiaia.
I suoi nipoti dice che sono come serpenti, che le hanno fatto vendere la casa al paese, si sono presi tutto e ora non si curano di lei.
L'avvocato poi dice che gli sfratti durano tanto, per cui resiste nell'appartamento che occupa piu' o meno di diritto e dove (pare) il proprietario le fa arrivare bollette elettriche altissime pur di farla sloggiare.
La signora Giovanna ha una memoria impressionante, non e' rincitrullita e quando e' fine mese non chiede soldi, perche' sa (o pensa) che quello sia il periodo piu' difficile per tutti.
Ma oggi il mese comincia.
Buon mese signora Giovanna

2 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie Signora Giovanna. Mentre sommergiamo gli altri delle nostre parole/preoccupazioni/drammi quotidiani dovremmo fermarci per riflettere che "anche per gli altri è fine mese".

Anonimo ha detto...

Ho sognato altro tempo.Continuare ad accarezzare i capelli profumo di formaggio di mia figlia, nonostante il bagnetto serale,vedere i suoi occhi aprirsi dolcemente,rimanere strette strette,insieme, tutto il giorno..."Sveglia, angelo mio,e' lunedi', si deve andare a scuola".La signora Giovanna chiede poche monetine, aveva i pantaloni rotti la settimana scorsa,ed i bellissimi fiori finti del negozio alle sue spalle di cui avevo riempito la mia casa costano cosi' tanto.